Giornali annunci
Esistono ancora i giornali di annunci? Con l'arrivo di internet, i giornali di annunci sono quasi totalmente spariti dalla circolazione, ma a dire la verità, c'è qualcuno che è riuscito a resistere alla forte crisi iniziata con la globalizzazione e a sopravvivere ancora nelle edicole.
Gli annunci gratuiti o a pagamento sui giornali cartacei, infatti, per un periodo compreso tra gli anni '60 e gli anni '90 ebbero un vero e proprio boom. Solitamente, si trattava di piccoli annunci, o meglio di quelle “ridotte” e concise informazioni che venivano diffuse con l'uso della carta stampata. Molto spesso, venivano associati a numeri di telefono, a pubblicità, ma in altre occasioni, invece gli annunci venivano utilizzati per offerte di lavoro o anche semplicemente per la compravendita di prodotti nel mercato di “seconda mano”.
Gli annunci originariamente erano nati proprio con lo scopo di diffondere anche offerte di lavoro, offerte di servizi e nel tempo, sono stati molto utili anche per uomini o donne che volevano cercare “l'anima gemella”.
Storia degli annunci sulla carta stampata
Gli annunci solitamente riuscivano a trovare un piccolo spazio sui quotidiani locali e nazionali a partire dagli anni '60: c'è da dire, che all'improvviso sul finire degli anni '70, nacquero anche dei giornali specializzati in questo settore, si occupavano solo ed esclusivamente, di annunci.
Tra questi alcuni sono sopravvissuti all'arrivo di internet, come ad esempio “Tuttoaffari” oppure “Fieracittà”, periodici che continuano a mantenere un buon numero di vendite. Lo stesso discorso è valido per una serie di quotidiani locali che pubblicano annunci.
I primi giornali che permettevano di pubblicare annunci a pagamento, sono stati “Seconda mano”, che era un giornale milanese, oppure “Bric a brac”, che era invece napoletano. Un altro periodico che è nato più o meno nello stesso periodo, ovvero verso la fine degli anni '70, è stato “La Pulce” di Firenze, a cui ha fatto seguito anche il noto quotidiano di annunci “Porta Portese” di Roma. Si trattava di riviste che inizialmente venivano pubblicate soltanto periodicamente e poi, in una fase successiva invece, con cadenza quotidiana. Questi giornali fornivano le inserzioni e venivano venduti ad un prezzo di 300 - 500 lire per ogni copia.
I giornali di annunci nel mondo globale
Attualmente i giornali di annunci sono molto più connessi alle aree territoriali e solitamente si occupano della compravendita tra privati oppure mascherano delle pubblicità.
La maggioranza degli inserzionisti tuttavia utilizza la rete con una serie di siti di annunci che riescono a rispondere alle esigenze del pubblico. Oltre ai soliti portali "colossi" che monopolizzano il mercato come Subito.it, Bakeka.it o kijiji.it ad esempio stanno emergendo siti come annuncino.it che propongono novità come i video annunci.
Nonostante questo però, i giornali annunci gratuiti e non, continuano ad esistere ed anzi, vi sono molti quotidiani nazionali che offrono delle inserzioni settimanali per gli annunci di lavoro oppure per annunci di altro genere. In particolare, tra questi citiamo il Sole 24 Ore, Italia oggi, Milano lavoro, oppure La Repubblica.
In generale comunque, il mercato degli annunci si è spostato quasi totalmente in rete, infatti sono nati numerosi canali di pubblicazione di piccoli annunci, che sono più o meno gratuiti.
Annunci che sopravvivono sui giornali
A livello locale e soprattutto, grazie alla produzione di numerose tipologie di riviste di settore sponsorizzate da aziende leader del mercato, è possibile trovare numerosi magazine in cui vengono pubblicati ancora in forma cartacea annunci immobiliari.
Molto spesso si tratta di riviste più dedite alla pubblicità, piuttosto che all'informazione o alla diffusione di annunci. Stesso discorso vale anche per altri settori, come ad esempio quello "sentimentale", oppure per il settore della compravendita dell'usato. A riuscire a tener duro in questo senso, sono gli annunci di lavoro che continuano ad essere pubblicati anche sui free press, oppure dai giornali a cadenza periodica che, sempre nel giro locale, riescono comunque ancora ad essere presi in considerazione in questo delicato settore, che oramai si è affacciato completamente nel mondo digitale.