Quotidiani online
In questa pagina proponiamo un elenco dei più famosi e venduti quotidiani italiani: quotidiani nazionali, locali, gratuiti (free press) e per ognuno indichiamo l'indirizzo web per raggiungere le home page dei rispettivi siti ufficiali online. Sarà così possibile leggere gratis (ove disponibile) gli articoli firmati dai più qualificati e diffusi quotidiani, senza scaricare alcun tipo di file (come il download di PDF) e senza alcun tipo di abbonamento.
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L’informazione, in Italia come nel resto del mondo, passa ancora dal quotidiano, anche se negli ultimi anni sempre di più sono quelli online a fare notizia, ad avere un numero sempre maggiore di lettori. C’è chi ipotizza che entro il 2035 la versione cartacea dei giornali non esisterà più e le maggiori case editrici si stanno attrezzando, ma intanto per il momento puntano ancora forte sulle edicole nonostante i numeri delle vendite, come delle entrate dal mercato pubblicitario, siano in deciso calo.
La storia del quotidiano
Già all’inizio del diciassettesimo secolo nella zona che adesso è la Germania veniva pubblicato un bollettino che potremmo considerare il primo vero giornale l’Aviso-Relation oder Zeitung che vide il suo primo numero nel 1609, seguito nel 1622 da The Weekly News che nacque a Londra e dalla Gazette di Parigi nel 1631. E altre ‘gazzette’ apparvero in Italia, a Firenze nel 1636, a Roa nel 1640, a Genova nel 1642. Il primo quotidiano vero invece è da considerare il Leipziger Zeitung, edito a Lipsia nel 1660 anche se fu l’Inghilterra a dare vero impulso ai giornali dall’inizio del 1700 e ancora di più la Rivoluzione Francese di fine secolo.
In Italia il primo vero esperimento, nel 1797 fu a Torino con la Gazzetta Piemontese, nato come settimanale di otto pagine e poi trasformato dal 1867 in quotidiano, diventando poi nel 1895 La Stampa, uno dei quotidiani a maggiore tiratura nazionale ancora oggi. Si contende con la Gazzetta di Mantova, nata nel 1866, il primato di antesignano dei quotidiani italiani mentre anche negli Usa nel 1784 The Pennsylvania Packet and General Advertiser di Filadelfia inaugurò la stagione dei periodici. Da allora ad oggi i progetti si sono moltiplicati, evoluti e trasformati assecondando la nascita di idee, movimenti, ma anche partiti politici.
Formati e distribuzione dei quotidiani
Un quotidiano, per essere considerato tale anche davanti alla legge, deve uscire almeno cinque giorni alla settimana, altrimenti diventa bisettimanale o trisettimanale. Almeno sino all’inizio degli anni Novanta in Italia erano tutti in bianco e nero, ma poco alla volta quando il colore ha preso il sopravvento soprattutto per valorizzare le foto, si sono adeguati. In più sono passati tutti dalle classiche nove colonne iniziali a formati più piccoli, sposando spesso il formato tabloid, più compatto e comodo anche per i lettori oltre che più conveniente per la stampa. La carta dei giornali va da un minimo di 80 grammi (il peso per un metro quadro) ad un massimo di 120, mentre grammature superiori sono quelle delle riviste.
I quotidiani si suddividono in tre grandi categorie: quelli a diffusione nazionale (ma anche estera nelle grandi città e negli aeroporti) vengono distribuiti su tutto il territorio di un Paese. Quelli a diffusione locale si occupano di notizie circoscritte alla provincia e regione di appartenenza anche se possono avere pagine dedicate al nazionale. E poi le free press che sono quotidiani a distribuzione gratuita e che vivono della pubblicità raccolta. In più ormai tutti i quotidiani, nazionali, locali e free press hanno in piedi anche una versione digitale che spesso pubblica contenuti differenti rispetto a quelli cartacei, oltre a riportare titoli, rubriche e blog curati dai giornalisti della testata cartacea ma anche indipendenti, perché nell’era del digitale bisogna stare al passo con i tempi. A seconda del tema portante, i quotidiani sono divisi in generalisti, o politici, economico-finanziari, sportivi oppure free.
I pezzi forte del quotidiano
Ogni pagina di un quotidiano cartaceo viene suddivisa sia orizzontalmente che verticalmente. Tre fasce: l’apertura, il ‘taglio medio’ e il ‘taglio basso’ (o ‘piede’) a seconda di come è posizionato un articolo. La scelta viene effettuata dal direttore o dai caporedattori che determinano anche il ‘timone’, ossia la scaletta degli argomenti. Il direttore, o chi ne fa le veci, firma l’editoriale in prima pagina, ma possono essere ospitato anche i ‘fondi’, ossia commenti di noti opinionisti. Sui quotidiani compaiono articoli singoli, ma anche inchieste che possono richiedere più numeri, oppure ancora reportages (vale lo stesso discorso). E ancora, quando la terza pagina era dedicata alla cultura (ma oggi quasi sempre non è più così) c’era l’elzeviro, un editoriale affidato a una personalità eccellente nel mondo culturale. Sempre più spesso invece in prima pagina compaiono vignette satiriche.
Approfondimenti è possibile trovarli sulla pagina Wikipedia dedicata ai quotidiani.