Quotidiani politici online
Ecco un quadro generale dedicato ai quotidiani politici italiani. Trovate un elenco dei più autorevoli e letti periodici politici e di partito del presente e del passato (ormai chiusi), ma non solo. Per ogni testata tante informazioni sulla fondazione, sulla storia del giornale, sulla redazione e sull'orientamento politico. Inoltre il link per il sito ufficiale online in modo da leggere e sfogliare virtualmente online il quotidiano.
Quotidiani politici
Europa Gazzetta Ufficiale
Il Foglio Liberazione
Il Manifesto La Padania
Il Giornale d'Italia Secolo d'Italia
l'Unità Rinascita
L'Opinione La Verità
Quotidiani politici
Tutti i quotidiani italiani, che siano a tiratura nazionale o locale, hanno nelle pagine di politica uno dei loro punti forti. Non è solo una scelta per accontentare i lettori, ma è anche dettata dal fatto che almeno sino ad un paio d’anni fa i finanziamenti pubblici ai quotidiani erano molto sostanziosi quando si trattava di giornali organi dei partiti politici o comunque a loro collegati.
Perché conviene il quotidiano politico
Gli ultimi dati certi sono quelli che comprendono il decennio tra il 2003 e il 2012, certificando il fatto che appoggiarsi ad un partito, averlo come editore diretto conviene. Solo nel 2013 ad esempio, come riportano i dati ufficiali del Dipartimento per l’Editoria, tra i quotidiani direttamente catalogati come politici L’Unità ha percepito 2,6 milioni di euro sotto forma di contributo, Il secolo d’Italia 780 mila, La Padania 1,36 milioni di euro, Europa quasi 720 mila euro. E poi ci sono quelli non collegati direttamente ad un movimento politico ma in fondo strettamente congiunti perché ne sono espressione: La Discussione ha percepito 1,8 milioni o ancora L’Opinione delle Libertà 950 mila euro. Ecco perché i quotidiani politici rendono, nonostante per molti di loro il futuro sia già scritto.
L’Unità, dalla gloria al declino
L’esempio più lampante di quotidiano politico è l'Unità, fondato il 12 febbraio 1924 da Antonio Gramsci. Ufficialmente non è l’organo dell’attuale Partito Democratico, anche se lo è stato del Partito Comunista sino al 1991, anche quando si è trasformato in Pds e Ds, ma diverse quote di capitale della sua società editoriale fanno comunque capo al PD. Ecco perché sino al 2014 è stato comunque espressione delle idee portate avanti dagli esponenti di quel partito, oltre che di quelle della Cgil fino a quando, nel luglio del 2014, la società editrice non ha deciso di cessare le pubblicazioni. Ora però sembra essersi aperto uno spiraglio con la riassunzione di una trentina di giornalisti e il quotidiano che prossimamente è pronto per tornare in edicola.
Altri quotidiani politici chiusi
Lo stesso destino toccato a l’Unità ha interessato anche altri quotidiani politici. Come Europa che era realmente l’organo del Pd essendo stato fondato nel 2003 come espressione diretta di Democrazia è Libertà - La Margherita. Il quotidiano, alla luce dei tagli operati ai finanziamenti pubblici ai partiti e quindi di conseguenza alle loro attività, ha cessato le pubblicazioni nel novembre 2014 e non ci sono margini per una sua ripresa. Idem per la Padania, fondato nel 1997 per volontà di Umberto Bossi che voleva un giornale direttamente collegato alla Lega Nord. Dal 1° dicembre 2014 però dopo il crollo verticale di vendite e abbonamenti, hanno chiuso sia l’edizione cartacea che il sito internet.
Ecco quelli che resistono
Tengono duro invece altre testate. Come il manifesto (tutto minuscolo) che pur non essendo espressione diretta di un partito, tanto che l’editore è una cooperativa formata dai giornalisti e dagli altri dipendenti del giornale si può comunque collegare alle posizioni dell’estrema sinistra. Ha vissuto spesso periodo di crisi negli ultimi anni, ma pur arrivando all’orlo della chiusura è ancora in piedi. Così come Rinascita, quotidiano italiano a diffusione pubblicato dal 1998 con una matrice socialista, o ancora Il Secolo d'Italia altro quotidiano nazionale espressione della Destra (prima Msi, poi Alleanza Nazionale): fino al 2012 è andato in edicola, oggi invece è diventato esclusivamente una testata giornalistica telematica, quindi disponibile online. Poi ci sono l’Opinione delle Libertà, organo del movimento delle Libertà per le garanzie e i Diritti Civili e quindi ricollegabile al Popolo delle Libertà prima e a Forza Italia adesso, così come La Discussione. Non direttamente politici, ma collegabile direttamente al centro-destra, sono anche Il Giornale, Libero (il cui editore è un senatore di Forza Italia) e Il Foglio.
Altre informazioni le trovate sulla pagina dedicata su Wikipedia.