Questa sezione del portale contiene un elenco dei più diffusi ed autorevoli quotidiani sportivi italiani del presente e del passato. Quotidiani che offrono news principalmente dedicate allo sport. In Italia lo sport preferito da uomini ed ormai anche donne è il calcio ed è per tale motivo che le prima pagina sono generalmente dedicate alle ultime notizie sulla serie A, sui campionati stranieri, sui match di Champions League ed Europa League, sui campionati europeri di calcio ed i mondiali. Ovviamente non mancano articoli e rubriche su sport come basket, pallavolo, Formula 1, tennis, nuoto, rugby, motoGP e Olimpiadi. Per ogni quotidiano sportivo forniamo tantissime informazioni compreso il link del portale ufficiale online.
Gazzetta dello Sport Corriere dello Sport
Tuttosport QS Sport
il Romanista
Gli italiani sono un popolo di santi, eroi, navigatori e… commissari tecnici. Ecco perché i quotidiani sportivi nonostante la crisi generale dell’editoria registrata negli ultimi anni hanno ancora un mercato fiorente tutti i giorni della settimana, anche perché ormai si gioca sempre e i fruitori di quel genere di stampa sono per lo più calciofili.
La Gazzetta dello Sport non è soltanto il quotidiano sportivo italiano più venduto, con una media che lo pone tra i primi cinque giornali nel nostro paese, ma è anche il capostipite di questo genere. Nella versione come lo conosciamo oggi è nato nel 1896 quando due editori che erano partiti con altrettanti progetti separati decidono di unire le loro forze. Sin dall’inizio il quotidiano viene stampato su carta verdognola, ma nel giro di poco tempo passa al rosa (da cui il soprannome del giornale, la ‘rosea’). Inizialmente però si trattava di un mensile che nel 1899 diventò quindicinale e cominciò anche parallelamente a diventare organizzatore di eventi sportivi. Fino al 1905 la Gazzetta mantenne cadenza bisettimanale, ma già quell’anno arrivò il primo grande evento promosso in proprio, il Giro di Lombardia che in poco tempo diventerà una classica del ciclismo.
Il resto è storia più recente: la Milano-Sanremo inaugurata nel 1907, anno in cui la Gazzetta diventa anche quotidiana, ma soprattutto l’anno successivo la prima edizione del Giro d’Italia. Da lì una lunga cavalcata accompagnando tutti i miti dello sport italiano e mondiale, viaggiando di pari passo con l’attività organizzativa sotto il marchio RCS, società editrice del quotidiano così come del Corriere della Sera.
La Gazzetta dello Sport ha una sua ‘costola’ settimanale battezzata Sportweek, rivista di approfondimenti, interviste e grandi immagini che esce il sabato esclusivamente in abbinamento al giornale. In più dal 1997 ha inaugurato il suo sito internet che poco alla volta negli anni si è trasformata in una struttura a sé stante e cinque anni dopo ha inaugurato per primo un nuovo servizio, quello con la possibilità di consultare a pagamento, previo un abbonamento, la versione digitale del quotidiano presente nelle edicole. Infine ha inaugurato anche il suo canale televisivo, Gazzetta Tv, sul 59 del digitale terrestre.
Il Corriere dello Sport - Stadio e Tuttosport sono i due più diretti concorrenti de La Gazzetta dello Sport ma in realtà sono un’entità unica perché pur rimanendo assolutamente indipendenti la proprietà è la stessa, quella che fa capo alla famiglia Amodei. I dati dicono che il Corriere dello Sport-Stadio è il quotidiano sportivo più letto nell’Italia centrale e meridionale ed è tra i primi dieci d’Italia. Nasce dalla fusione tra il Corriere dello Sport, quotidiano nato nel 1924 a Bologna che all’inizio andava nelle edicole come trisettimanale, e Stadio, altro quotidiano che aveva visto la luce nel 1948. Nel 1977 la fusione divenne realtà con il cambio del nome e il quotidiano consolidò la sua posizione sul mercato. Il sito internet invece è stato inaugurato nel 2007 e oggi è uno dei più frequentati.
Tuttosport invece ha sede a Torino dove è nato nel 1945. Il suo fondatore, Renato Casalbore, è uno dei 39 morti nella tragedia di Superga del 4 maggio 1949 che fece scomparire per sempre il Grande Torino. Dal 1951 è diventato quotidiano e più di recente, nel 2008, ha dato vita anche al suo sito internet indipendente.
Tecnicamente non è un quotidiano vero e proprio, ma QS gli si avvicina molto. Si tratta del dorso sportivo inserito tutti i giorni all’interno dei tre quotidiani del gruppo Riffeser, ossia La Nazione, Il resto del Carlino e Il Giorno. Il primo numero è uscito nell’aprile del 2005 e ancora oggi continua ad essere un punto di riferimento per molti lettori.
Altre informazioni le trovate sulla pagina dedicata su Wikipedia.
Ecco un quadro generale dedicato ai quotidiani politici italiani. Trovate un elenco dei più autorevoli e letti periodici politici e di partito del presente e del passato (ormai chiusi), ma non solo. Per ogni testata tante informazioni sulla fondazione, sulla storia del giornale, sulla redazione e sull'orientamento politico. Inoltre il link per il sito ufficiale online in modo da leggere e sfogliare virtualmente online il quotidiano.
Europa Gazzetta Ufficiale
Il Foglio Liberazione
Il Manifesto La Padania
Il Giornale d'Italia Secolo d'Italia
l'Unità Rinascita
L'Opinione La Verità
Tutti i quotidiani italiani, che siano a tiratura nazionale o locale, hanno nelle pagine di politica uno dei loro punti forti. Non è solo una scelta per accontentare i lettori, ma è anche dettata dal fatto che almeno sino ad un paio d’anni fa i finanziamenti pubblici ai quotidiani erano molto sostanziosi quando si trattava di giornali organi dei partiti politici o comunque a loro collegati.
Gli ultimi dati certi sono quelli che comprendono il decennio tra il 2003 e il 2012, certificando il fatto che appoggiarsi ad un partito, averlo come editore diretto conviene. Solo nel 2013 ad esempio, come riportano i dati ufficiali del Dipartimento per l’Editoria, tra i quotidiani direttamente catalogati come politici L’Unità ha percepito 2,6 milioni di euro sotto forma di contributo, Il secolo d’Italia 780 mila, La Padania 1,36 milioni di euro, Europa quasi 720 mila euro. E poi ci sono quelli non collegati direttamente ad un movimento politico ma in fondo strettamente congiunti perché ne sono espressione: La Discussione ha percepito 1,8 milioni o ancora L’Opinione delle Libertà 950 mila euro. Ecco perché i quotidiani politici rendono, nonostante per molti di loro il futuro sia già scritto.
L’esempio più lampante di quotidiano politico è l'Unità, fondato il 12 febbraio 1924 da Antonio Gramsci. Ufficialmente non è l’organo dell’attuale Partito Democratico, anche se lo è stato del Partito Comunista sino al 1991, anche quando si è trasformato in Pds e Ds, ma diverse quote di capitale della sua società editoriale fanno comunque capo al PD. Ecco perché sino al 2014 è stato comunque espressione delle idee portate avanti dagli esponenti di quel partito, oltre che di quelle della Cgil fino a quando, nel luglio del 2014, la società editrice non ha deciso di cessare le pubblicazioni. Ora però sembra essersi aperto uno spiraglio con la riassunzione di una trentina di giornalisti e il quotidiano che prossimamente è pronto per tornare in edicola.
Lo stesso destino toccato a l’Unità ha interessato anche altri quotidiani politici. Come Europa che era realmente l’organo del Pd essendo stato fondato nel 2003 come espressione diretta di Democrazia è Libertà - La Margherita. Il quotidiano, alla luce dei tagli operati ai finanziamenti pubblici ai partiti e quindi di conseguenza alle loro attività, ha cessato le pubblicazioni nel novembre 2014 e non ci sono margini per una sua ripresa. Idem per la Padania, fondato nel 1997 per volontà di Umberto Bossi che voleva un giornale direttamente collegato alla Lega Nord. Dal 1° dicembre 2014 però dopo il crollo verticale di vendite e abbonamenti, hanno chiuso sia l’edizione cartacea che il sito internet.
Tengono duro invece altre testate. Come il manifesto (tutto minuscolo) che pur non essendo espressione diretta di un partito, tanto che l’editore è una cooperativa formata dai giornalisti e dagli altri dipendenti del giornale si può comunque collegare alle posizioni dell’estrema sinistra. Ha vissuto spesso periodo di crisi negli ultimi anni, ma pur arrivando all’orlo della chiusura è ancora in piedi. Così come Rinascita, quotidiano italiano a diffusione pubblicato dal 1998 con una matrice socialista, o ancora Il Secolo d'Italia altro quotidiano nazionale espressione della Destra (prima Msi, poi Alleanza Nazionale): fino al 2012 è andato in edicola, oggi invece è diventato esclusivamente una testata giornalistica telematica, quindi disponibile online. Poi ci sono l’Opinione delle Libertà, organo del movimento delle Libertà per le garanzie e i Diritti Civili e quindi ricollegabile al Popolo delle Libertà prima e a Forza Italia adesso, così come La Discussione. Non direttamente politici, ma collegabile direttamente al centro-destra, sono anche Il Giornale, Libero (il cui editore è un senatore di Forza Italia) e Il Foglio.
Altre informazioni le trovate sulla pagina dedicata su Wikipedia.
Elenco dei più autorevoli e diffusi quotidiani locali italiani. Informazioni complete per ogni testata riguardante le news maggiornamente trattate, la storia e l'anno di fondazione del periodico, l'orientamento politico, il link dell'home page del sito ufficiale online. Potrai così sfogliare e leggere gratis le ultime notizie direttamente dal portale online: cronaca nera o rosa, attualità, politica nazionale ed estera, economia e finanza, sport, calcio e serie A, arte e spettacolo, meteo, necrologi e molto altro. Il tutto senza abbonamento e senza scaricare files come il download di PDF.
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La categoria dei quotidiani locali in Italia è molto ampia: l’idea di partenza è quella di giornali che abbiano una cadenza di almeno cinque uscite settimanali, altrimenti non potrebbero essere definiti quotidiani, e che abbiano una distribuzione all’interno dei confini regionali o provinciali. Ma tale dev’essere anche la distribuzione, perché altrimenti non possono essere considerati tali. Ecco perché ad esempio Il Giornale di Sicilia o Il Mattino non possono essere considerati locali, perché un buon numero di copie viene distribuito anche fiori dalla regione di appartenenza delle testate.
Come per i quotidiani nazionali, anche per quelli locali (ma meglio sarebbe dire ‘a diffusione regionale, interregionale e provinciale’) la genesi è duplice: da una parte la volontà di coprire uno spazio lasciato libero dai quotidiani nazionali, in particolare quelli generalisti che dovendosi occupare dei grandi fatti italiani e mondiali hanno fatto una scelta di campo lasciando da parte la cronaca (nera, bianca, rosa, di costume) locale, c’era spazio per conquistare nuovi lettori. Dall’altra la volontà di imprenditori o gruppi politici locali, provinciali e regionali, di avere un mezzo più efficace per comunicare, creando piccole o medie società editoriali.
Grande radicamento sul territorio, grande attenzione a tutto quello che succede nei singoli quartieri, nei paesi della provincia oltre che nel capoluogo di riferimento, una serie di inviati che vivono direttamente le realtà di cui parlano. È questa da sempre la forza dei quotidiani locali che cercano così di differenziarsi da quelli nazionali, puntando anche su titoli più aggressivi e molto spesso su prezzi di vendita in edicola inferiori a quelli dei quotidiani nazionali. Tutto questo è possibile solamente però se il settore pubblicitario e di marketing, rivolto a far emergere piccole realtà locali che però sono il sale della sopravvivenza per queste testate.
I numeri dei maggiori quotidiani locali italiani, molto dei quali sono certificati direttamente dall’ADS (Accertamento Diffusione Stampa) che monitora anche i quotidiani nazionali, sono in calo come per tutta la stampa italiana, ma le maggiori testate riescono ancora a reggere. Come Il Gazzettino che secondo gli ultimi dati ha una distribuzione superiore alle 80 mila copie. La sede principale è a Venezia, ma negli ultimi 30 anni si è allargato anche a tutto il resto del Veneto arrivando sino alla parte meridionale del Friuli-Venezia Giulia. Come diffusione nonostante il suo carattere locale è comunque tra i primi dieci quotidiani italiani e sicuramente il più forte nella sua regione: una parte riservata alle notizie di carattere nazionale, un’altra molto più corposa alle notizie locali che cambia quindi da provincia a provincia. E dal 2009 è in formato tabloid.
Lo stesso discorso vale per L'Unione Sarda, il più antico e diffuso quotidiano della Sardegna fondato nel 1889. Da allora ha moltiplicato le sedi arrivano anche a Sassari, Nuoro, Olbia, Oristano, Quartu Sant'Elena oltre a vari uffici di corrispondenza in regione. Ma soprattutto grazie alla proprietà passata nelle mani di Nicola Grauso (lo stesso di Tiscali), nel 1994 è stato il primo quotidiano europeo dotato di un sito internet espressamente dedicato.
Altro quotidiano da grandi numero è Il Tirreno, maggiore giornale a diffusione esclusivamente regionale della Toscana. Sede centrale a Livorno, ma copertura anche in tutte le altre province della regione, è nato nel 1877 come Il Telegrafo ed è stato ribattezzato con l’attuale nome subito dopo la II Guerra Mondiale. Dal 1977 appartiene al Gruppo Editoriale L'Espresso che in Italia ha per le mani diverse testate locali.
Un caso a parte sono i quotidiani locali in lingua diversa dall’italiano. Uno su tutti, la Dolomiten (al femminile), il maggiore dei due quotidiani in lingua tedesca dell'Alto Adige: vende oigni giorno più di 50 mila copie.
Altre informazioni le trovate sulla pagina dedicata su Wikipedia.