Come funziona un consulto di cartomanzia? Da appena ci si siede ai tipi di pagamento
Come funziona un consulto di cartomanzia? Da appena ci si siede al responso fino ai tipi di pagamento accettati.
Molti sono scettici sull’argomento, eppure la cartomanzia ancora oggi riscontra un particolare successo tra chi cerca a tutti i costi una risposta sul proprio futuro.
Fare ricorso ad un cartomante esperto, serio ed empatico vuol dire selezionare con molta cura il professionista a cui ci si rivolge, e al contempo conoscere per filo e per segno come porre in essere un consulto.
Sapere quali sono i diversi passaggi di un incontro con un operatore di cartomanzia, aiuta a capire meglio l’esperienza che abbiamo deciso di fare.
Con questa guida vogliamo spiegarti step by step come avviene una seduta di cartomanzia dall’inizio alla fine, pagamento incluso.
Fissare una data d’incontro
Se ti stai rivolgendo ad un cartomante che offre il suo servizio da vicino, devi prendere contatti con lui e fissare una data per l’incontro.
In questo modo sceglierai un giorno ed un orario consoni alle tue necessità. Stesso discorso vale se chiami un operatore telefonico o se ti rivolgi ad un cartomante che offre i suoi servizi sul web.
Devi avere tutto il tempo di ritagliarti un paio di ore per te, per dedicarti a quelli che sono i tuoi pensieri, i tuoi dubbi sul futuro.
Il primo incontro: creare una connessione con il cartomante
La fiducia e la connessione che si crea in modo reciproco tra consultante e cartomante è essenziale ai fini della buona riuscita del consulto. Nel momento in cui ci si siede davanti all’operatore, non occorre avere fretta di girare la carte e fare la propria domanda.
Si deve instaurare un feeling, sentirsi a proprio agio, interagire con serenità. In questo modo anche il professionista interroga con sensazioni positive e più serenità i tarocchi. Non è da sottovalutare questa fase, perché serve a dare maggiore credito all’esito del consulto.
Tale connessione è oltremodo importante per i consulti a distanza, in quanto non essendo face to face, il consultante e il cartomante devono imparare ad interpretare i sentimenti e le emozioni dell’altro sulla base delle sole parole, in mancanza di un contatto visivo.
La scelta delle domande da porre
A questo punto, il consultante è pronto a porre le sue domande. La scelta dei quesiti è un momento delicato, richiede massima concentrazione.
La persona deve fare confluire tutte le sue emozioni e le sue sensazioni su quello che vuole sapere, in modo tale che l’interpretazione delle carte sia effettivamente collegata ai suoi dubbi e alle sue domande. Se si vogliono delle delucidazioni, se si vogliono dissipare delle perplessità o semplicemente avere delle sicurezze in più su una data questione, chi consulta il cartomante deve esprimersi con la massima sincerità.
Non esistono paure, imbarazzi o vergogne che reggano. Non esistono bugie che non vengono svelate dal giro di carte (per chi ci crede, ovviamente): un professionista si accorgerebbe delle verità celate durante la fase della lettura dei tarocchi, senza contare il fatto che la menzogna, al di là di tutto, deforma e pregiudica la veridicità del consulto.
Si vuole comunque precisare in tal sede di evitare domande simili tra loro, domande contrastanti o molto aleatorie. Serve precisione, facilità, occorre esser diretti.
Il tipo di stesura di carte per la lettura
Una volta posta la domanda, è il turno del cartomante di avviare le danze. Deve anzitutto decidere il tipo di stesura adatto alla domanda del consultante.
Se infatti quest’ultimo vuole avere un quadro completo della sua vita, interrogare i tarocchi richiede una veduta più ampia per cui si opta per una stesura a più carte.
Se invece è un quesito “rapido ed indolore” il cartomante può anche decidere di farsi bastare poche carte. Tutto dipende comunque da come si evolve il consulto e da quali ostacoli o intoppi riscontra il professionista. Il suo scopo deve essere quello di dare quante più informazioni possibili, dettagliate, attente, precise.
La durata del consulto
Durante il consulto, il cartomante interagisce con il cliente. A mano a mano che vengono girate le carte, il professionista si esprime, e può porre delle domande al cliente per chiarire meglio le informazioni che le carte stesso gli stanno fornendo.
Ad ogni domanda o meglio al chiarimento di ogni sfaccettatura della domanda il cartomante prosegue, se lo ritiene opportuno, continua a girare le carte.
Quanto dura tutto questo? Dipende dai tempi fissati al momento dell’appuntamento nonché da tutto quello che step by step emerge durante il consulto.
Certo, se il professionista ha l’agenda piena cerca di essere al massimo esaustivo nelle risposte, ma anche molto celere per non “rubare” minuti al consulto con il cliente successivo. Possiamo dire che in media ogni domanda richiede dai 5 ai 10 minuti di tempo, in un lasso di mezz’ora al massimo che il cartomante può dedicare al consultante.
Ovviamente, le tempistiche possono variare, minuto più minuto meno, a seconda che si crei interattività tra cliente e cartomante, o si instauri un dialogo tale da portare a cogliere altre sfumature o dettagli inizialmente non “pervenuti”.
Il pagamento
A conclusione del consulto, il cliente può esprimere tutte le sue impressioni sulle risposte avute. Se ritiene il caso può fissare un nuovo incontro, magari per approfondire nuove domande, nuovi sospetti, nuove curiosità che sono sorti in corso d’opera. Dopodiché prima del saluto si provvede al pagamento. Quando il tutto avviene face to face, allora il pagamento sarà in presenza, in contanti o consulti con carta di credito. Quando avviene a distanza si provvede tramite bonifico, versamenti su conti corrente, su conti PayPal, su carte prepagate e così via.
Se non sei sicuro di come pagare il consulto, dovresti contattare la cartomante o il servizio di cartomanzia e chiedere informazioni sui metodi di pagamento accettati.
Le impressioni finali
È opportuno precisare che un consulto di cartomanzia non si conclude pienamente nel momento in cui consultante e cartomante si salutano. Entrambi dopo essersi lasciati faranno le loro riflessioni sull’incontro.
Al cartomante esaminare il servizio appena reso serve a migliorarsi, a crescere la sua esperienza per poterla poi mettere a disposizione degli altri. Al consultante invece serve per metabolizzare le informazioni rese dai tarocchi e dare loro una forma vera, adattata cioè alla propria vita, alle proprie situazioni, alle proprie relazioni.
Tutto questo amplifica la sensibilità di entrambi, per un miglioramento del proprio io ed anche per un più profondo approccio futuro, qualora dovesse essere esperito un nuovo consulto.
