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Timbri autoinchiostranti, la guida

 

Un professionista, un’azienda o un qualunque altro soggetto interessato potrebbe aver bisogno di un timbro. Tra i diversi modelli attualmente in circolo, quelli autoinchiostranti sono sicuramente i più diffusi.

 

 

Sono diventati ormai preziosi accessori che si utilizzano per qualunque attività lavorativa quotidiana, per incrementare il valore della propria firma all’interno di un documento.

In genere il timbro rappresenta lo strumento ideale per ufficializzare un documento e al contempo garantire anche un notevole risparmio di tempo al proprio operato.

I modelli tradizionali di timbro sono comodi per certi versi, ma date le esigenze professionali che si sono palesate negli ultimi anni può essere più pratico avere un modello autoinchiostrante (basterebbe già solo dare uno sguardo sul web per trovare la vasta gamma di offerte delle aziende produttrici al fine di capire quanto realmente sia ampia la vendita di questa tipologia di timbro).

Se anche tu hai bisogno acquistarne uno, ti occorre raccogliere tutte le info in merito: questa vuole essere per te una guida chiarificatrice.

 

 

Cos’è il timbro autoinchiostrante e come funziona

timbri-autoinchiostranti

Partiamo dalla definizione del timbro autoinchiostrante, è la versione moderna del timbro tradizionale. Se quest'ultimo si compone di due parti separate, ovvero il timbro in sé e l’inchiostro, il timbro autoinchiostrante è compatto e tutt’uno: la cartuccia si trova all’interno del timbro, è intrisa di inchiostro (del colore scelto e il cui dosaggio avviene in automatico) e imprime una timbratura pulita, lineare e ben definita.

Dal momento che non c’è quella necessità di intingere il timbro nell’inchiostro si risparmia tempo e si può effettuare la timbratura con una mano sola. Contrariamente ai modelli classici realizzati in legno o in metallo, gli autoinchiostranti sono maneggevoli, pratici e funzionali.

Non c’è bisogno di essere in possesso né di un cuscinetto né di una ricarica di inchiostro a parte. Hanno una sola struttura che include  già al suo interno la cartuccia colorata.

Il funzionamento è semplice e si basa su di un sistema di molle che vanno ad agire sulla piastra gommata interna: quest’ultima dopo essere entrata in contatto con il supporto selezionato effettua la timbratura. Stiamo parlando di un meccanismo che scatta automaticamente e che permette di giungere ad una timbratura uniforme. La parte migliore è la totale assenza di macchie.

Ricordiamo altresì che un timbro autoinchiostrante, soprattutto se autocomponibile, si maneggia facilmente e si usa con altrettanta semplicità.

Questo perchè viene realizzato seguendo linee di design molto semplici, minimaliste e geometriche, al fine di realizzare un oggetto che possa essere tenuto con una sola mano (anche con quella con cui non si scrive).

E’ adatto a far fronte a qualsiasi necessità, tanto che in commercio ci sono diversi formati di questo strumento: modelli tascabili, standard o timbri di grandi dimensioni.

 

 

 

Come orientarsi nell’acquisto dei timbri autoinchiostranti: quale modello scegliere?

Dal momento che la praticità di utilizzo dei timbri personalizzati autoinchiostranti è alta, va da sé che nel corso degli anni siano nati molteplici modelli tra cui scegliere. Il che potrebbe rendere difficoltoso l’acquisto soprattutto per i neofiti.

Comunque sia, i tre modelli più diffusi sono il timbro con logo, il timbro datario e il timbro numeratore.

Nel primo caso, ovvero quello con testo e logo, parliamo del classico timbro autoinchiostrante di forma quadrata o rettangolare, che si personalizza scegliendo il testo più adatto alle proprie esigenze. Si può (anzi più che altro si dovrebbe) apporre nel testo il logo della propria azienda o del proprio negozio.

Nel secondo caso, si tratta di timbri tondi (o anche di forma rettangolare) utili a imprimere sul foglio una data il cui font, le cui dimensioni e i cui caratteri vengono scelti da te. Ovviamente si può anche aggiungere un breve testo.

Nel terzo ed ultimo caso, parliamo di quei timbri pensati per realizzare in sequenza numeri e combinazioni utili negli atti e nei documenti.

 

 

 

Cosa fare quando finisce l’inchiostro

timbri-autoinchiostranti-guida

La domanda lecita è: come ci si comporta quando finisce l’inchiostro? Esistono sono dei metodi per ricaricare i timbri autoinchiostranti senza doversi per forza rivolgere ad una cartoleria. Quando infatti l’intensità di impressione sul foglio non è più corposa come piace a noi (alias quando l'inchiostro comincia a sbiadire) non occorre comprare un timbro nuovo, è sufficiente sostituire la cartuccia interna.

Per sapere che tipo di cartuccia ti serve, non occorre altro che individuare il modello di timbro che possiedi e chiedere nei negozi di cancelleria la ricarica che serve a te. In alternativa puoi comprare le cartucce anche sul web (se segui questa strada, ricorda di rivolgerti ad aziende professioniste che vantano un’esperienza di diversi anni nel settore)

Soffermandosi ulteriormente sul discorso dell’inchiostro per timbri autoinchiostranti, devi sapere che essi sono spesso disponibili in varie colorazioni, ma prima di acquistarne uno informati prima su come smaltire la cartuccia ultimata (al fine di avere massimo rispetto dell’ambiente).