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Cosa vedere a Palermo

 

Palermo, capoluogo siculo, è tra le città più belle d’Italia, per i monumenti, le chiese e le opere d’arte che custodisce ormai da millenni.

 

Andare in vacanza a Palermo vuol dire dunque di godere a pieno di tutti questi incredibili luoghi, che come vedremo, sono intrisi di storia e di fascino. Una storia centenaria, emblema della nostra cultura. Innanzitutto se non andate con la vostra macchina vi consigliamo di noleggiare un'auto (vedi su waycar.it) per visitare i dintorni e magari fare una puntatina alla bellissima spiaggia di Mondello, proprio alle porte della città direzione nord.

 

 

La Cattedrale

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Punto fermo del capoluogo siculo è la Cattedrale, prima basilica paleocristiana, poi adibita a moschea durante la dominazione araba. Durante il 1700, sotto la dinastia dei Borbone, l’architetto di corte Ferdinando Fuga volle mettere a punto una restaurazione per aggiungere all’edificio dettagli neo classici, al fine di attenuare tutte le impronte arabo-normanne, gotiche e barocche, dando spazio all’arte tipica del momento.

Per fortuna non tutti gli elementi delle epoche passate furono aboliti. Possiamo quindi dire che la Cattedrale è un mix di stili che non lascia indifferenti, e la cui bellezza viene completata dalla presenza delle tombe reali, tra cui il sarcofago di Federico II e, soprattutto, la tomba di Santa Rosalia, patrona della città.

 

Catacombe dei Cappuccini

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Le Catacombe dei Cappuccini sono un sito che ospita il cimitero del Convento dei Frati Cappuccini di Palermo, con annessi sotterranei. Qui verrai accolto da una frase apposta all’entrata “Il luogo dove i vivi incontrano i morti”.

Come nascono queste catacombe? Molti secoli fa, i cappuccini cominciarono a mummificare i cadaveri per dare la possibilità ai parenti di incontrare ancora i propri cari come fossero ancora vivi.

Dal momento che molte persone, soprattutto ricche, decisero di affidarsi a questa pratica, ben presto i Cappuccini furono obbligati a scavare altri cunicoli stante l’impossibilità di continuare a raggruppare i corpi senza vita in uno spazio divenuto ormai troppo angusto.

 

 

Chiesa della Martorana

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Eretta nel 1143 per opera di Giorgio d’Antiochia, la chiesa della Martorana è la massima espressione della cultura bizantina in Sicilia e in tutta l’Italia. Molti dei dettagli che la compongono ricordano anche l’influsso arabo e normanno, e hanno fatto sì che la struttura rientrasse nei beni tutelati dall’Unesco. La Chiesa della Martoranasi può visitare tutti i giorni, eccezion fatta durante le funzioni sacre.

 

Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina

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Il palazzo dei Normanni è un’antica residenza, forse la più vecchia d’Europa, sede oggi dell’assemblea regionale siciliana. È la massima attrazione per i turisti che si recano in vacanza a Palermo, anche perché è qui che si trova la Cappella Palatina, costruita in onore a San Pietro su richiesta di Ruggero II nel 1130.

Famoso per i tanti mosaici bizantini che sono custodi al suo interno, tra i più belli ricordiamo il “Cristo pantocratore”, motivo decorativo presente anche nella chiesa della Martorana.

 

Palazzo Mirto, Palazzo Abatellis e l’Oratorio dei Bianchi

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Tris di bellezze per Palermo: Palazzo Mirto, Palazzo Abatellis e Oratorio dei Bianchi sono tre tappe fondamentali per il turista che visita la Sicilia.

Per quanto riguarda Palazzo Mirto ha ospitato per 400 anni la famiglia normanna più antica di Sicilia, i Filangieri Conti di San Marco, poi Principi di Mirto.

Palazzo Abatellis invece è oggi adibito a museo e custodisce da collezioni medievali a collezioni archeologiche che sono state raccolte durante tutto l’arco dell'800.

Infine, l’Oratorio dei Bianchi, attualmente sede della Nobile, Primaria e Real Compagnia del Ss.Crocifisso, è noto per porta lignea “BabelFotik”, anche detta “Porta della Vittoria” dai Normanni che cacciarlo dopo molti anni gli arabi dalla Sicilia.

 

 

Fontana Pretoria

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A Palermo, in Piazza Pretoria troviamo l’omonima fontana, proprio di fronte il palazzo comunale. I palermitani la chiamano anche “Fontana della Vergogna” dal momento che è caratterizzata da molte statue nude. La storia della fontana è molto particolare.

Fu costruita per essere installata nel fiorentino giardino di Don Luigi di Toledo che aveva commissionato all’architetto Francesco Camillani la realizzazione dell’opera. Tuttavia nel 1573 fu venduta al Senato di Palermo per compensare i debiti che la nobile famiglia spagnola aveva contratto con la Sicilia.

 

Duomo di Monreale

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Il Duomo di Monreale, anche detto Cattedrale di Santa Maria la Nuova, è altro monumento attestante l’influsso arabo normanno di cui ancora oggi la Sicilia ha gli strascichi. Nel 2015 è diventato anche Patrimonio Unesco insieme alla cattedrale di Cefalù. Distante circa 5 km dal centro di Palermo, ha una struttura architettonica considerata il tripudio della storia civile, politica e religiosa della Sicilia.

Oltre ai ben visibili dettagli arabi e normanni, ci sono anche degli elementi tipici dell’arte bizantina, soprattutto all’interno della chiesa. Il contraltare è in stile barocco, mentre l’altare maggiore e l’organo sono rispettivamente del ‘700 e del ‘900. Si tratta insomma in una di quelle strutture che racchiude oltre ottocento anni di storia, un tipico edificio a tre navate e a croce latina che eretto nel XII secolo da Re Guglielmo II, ha resistito agli influssi dei vari popoli che hanno abitato Palermo.

Stando alla leggenda, si narra che a volere la costruzione del Duomo sia stata la Madonna che, apparsa in sogno al condottiero normanno, indicò a quest’ultimo un tesoro nascosto da cui attingere le risorse necessarie alla realizzazione dell’opera.