Storia e origini della roulette
Uno dei giochi d’azzardo che riescono sempre e comunque a catturare l’attenzione da parte degli appassionati è sicuramente la roulette. Nonostante il passare del tempo, resta uno di quei giochi intramontabili, un classico che trasmette sempre un fascino più unico che raro.
Merito, senz’altro, anche della grande diffusione dei casinò online, con tante piattaforme che offrono la possibilità di cominciare ad approcciarsi con questo gioco tradizionale d’azzardo in modo del tutto semplice e altrettanto sicuro.
Interessante mettere in evidenza come l’evoluzione tecnologica abbia permesso di avere a che fare con piattaforme web sempre più affidabili e sicure. Non a caso, i giochi d’azzardo legali del casino consentono a tutti quegli utenti che registrano e creano un conto di gioco su piattaforme che hanno ottenuto una licenza AAMS o ADM, di divertirsi e non preoccuparsi, invece, che i propri dati sensibili possano essere intercettati o finire nelle mani di qualche terzo malintenzionato.
L’invenzione della roulette
Sono in tanti a sostenere che l’inventore della roulette fu, in realtà, Blaise Pascal, ovvero il fisico, nonché filosofo di origini francesi che visse nel corso del XVII secolo. In realtà, tali convinzioni sono completamente prive di fondamento e derivano da un’errata interpretazione della storia.
Come è stato ben messo in evidenza da parte di Antonio Lamagna, nonostante sia certamente vero che Pascal ebbe il merito di scrivere un vero e proprio trattato sulla roulette, è altrettanto vero che, con tale termine, il filosofo faceva riferimento alla descrizione di una cicloide, ovvero quella che in lingua italiana è stata ribattezzata “polare mobile”, ovvero una curva.
Quindi, sono solamente congetture tutte queste supposizioni che portano a pensare che Pascal abbia ideato la roulette, visto che il suo trattato si concentra sulla geometria delle curve e ha alcun riferimento al gioco della roulette.
Tra le varie speculazioni che sono correlate alla roulette troviamo quella relativa alla sua invenzione da parte dei Francoise Blanc nel 1843. Quest’ultimo è un ben noto imprenditore di origini francesi, che è il proprietario di due casinò particolarmente famosi, come quello di Monte Carlo e quello di Bad Homburg. Da un certo punto di vista, Blanc ebbe senz’altro il merito di partecipare al rinnovamento della struttura.
Gli antenati della roulette
Come è stato messo in evidenza più e più volte da parte di Lamagna, nella sua ciclopica opera che fa riferimento alla roulette, ecco che sia il funzionamento di questo gioco che i termini e le regole principali che lo caratterizzano furono condizionati da una serie di altri giochi che già esistevano e che sono stati modificati e si sono rinnovati con il passare del tempo.
Uno dei giochi da cui deriva la roulette è senz’altro quello denominato “La ruota della fortuna”. Si tratta di una prima testimonianza di una ruota che ricorda un po’ la roulette. Ebbene, risale addirittura all’età greco-romana. Si tratta della “rota fortunae” ed è probabilmente la prima testimonianza a noi nota di un’antenata della roulette, ma anche della stessa ruota della fortuna. Questa variante, ancora ovviamente in una fase embrionale, è stata ritenuta da parte degli storici come il primo sistema di intrattenimento e di gioco d’azzardo nell’età dell’antica Roma.
A quei tempi, veniva utilizzata una specie di ruota di un carro, che veniva supportata in maniera orizzontale da parte di un perno, i cui raggi fungevano da veri e propri divisori della ruota, differenziandola in vari settori, su cui poi i vari combattenti e i legionari erano soliti puntare delle somme di denaro. Si tratta di una ruota che era ben conosciuta anche tra i soldati greci: in questo caso, veniva impiegato uno scudo da battaglia e non la ruota, con la punta di lancia che aiutava il movimento rotatorio.
La girella e il 1500
La ruota della fortuna, con il passare degli anni, è oggetto di un gran numero di modifiche e cambiamenti, anche se il concetto di base, in fondo, resta sempre quello. Giunti in epoca decisamente più moderna, intorno al 1500, ecco che comincia a diffondersi sempre di più un gioco che è stato ribattezzato “girella”, che diventa molto apprezzato in modo particolare entro i confini italiani.
In questa occasione, ecco che la ruota subisce un movimento rotatorio perpendicolare al terreno, in maniera tale che un numero di giocatori sempre maggiore potesse partecipare alla rotazione in pubblico: questo fu il momento in cui prese il via l’aspetto più ludico e divertente di questo gioco.
Con la girella, ecco che compaiono per la prima volta anche i numeri e i classici colori rosso e nero, probabilmente con un intento di consentire una migliore distinzione delle diverse sezioni della ruota ai primi spettatori.
Il lotto reale, detto anche biribissi
Un altro parente, seppur alla lontana, della roulette, è sicuramente il lotto reale, ribattezzato anche con il nome di biribissi. Si tratta di un gioco in cui non veniva presa in considerazione una ruota, ma più che altro in una tavola pieghevole con 36 caselle, ciascuna con una specifica decorazione e un’iconografia differente.
Il Roly Poly e il gioco dell’E-O
Questi due giochi cominciarono a prendere piede nel corso dei primi anni del 1700, in modo particolare nel Regno Unito e vennero ritenuti come i precursori della roulette. Per quale motivo? Probabilmente per via del fatto che introdussero per la prima volta il lancio della pallina in uno specifico cilindro, anche se le fonti in relazione a questi giochi sono decisamente contraddittorie.
Il momento della vera evoluzione della roulette
Come detto, quindi, il gioco d’azzardo era conosciuto e praticato già in età romana, ma la diffusione conobbe un momento particolarmente importante nel corso del 1600 e del 1700. Proprio in questo periodo, diversi giochi d’azzardo cominciarono ad essere catalogati come “giochi proibiti”, relegati in men che non si dica alle bische di carattere clandestino, nonché ai circoli privati, cercando di tenersi il più alla larga possibile sia dal clero che dallo Stato.
Quindi, la roulette come la conosciamo al giorno d’oggi nacque nel corso degli ultimi anni del Settecento e, come detto in precedenza, né Pascal e nemmeno Blanc ebbero un ruolo così fondamentale nella creazione di questo gioco.