5 prodotti caratteristici del Giappone

Da alcuni anni spopola tra i giovani e meno giovani viaggiatori la passione sfrenata per il Giappone, terra di grandi tradizioni che conquista chiunque si avvicini e conosca a fondo tale cultura. D'altronde il Sol Levante vanta innumerevoli prodotti caratteristici particolari che hanno conquistato gli occidentali, a partire dall’arte culinaria che ha una tradizione secolare e che è considerata una delle alimentazioni più sane al mondo, fino alle tendenze del design che derivano dal lontano Giappone.

Dal sapore inconfondibile del sushi, al sakè bevanda alcolica che vanta una storia millenaria, o anche il tradizionale letto arrotolato giapponese futon, oltre ai tradizionali fumetti e cartoni giapponesi Anime e Manga.

1) Storia e caratteristiche del sushi

Sicuramente i piatti della cucina giapponese non sono solamente sushi e sashimi, perché esistono innumerevoli ricette tradizionali magari anche dai sapori decisi, che possono essere apprezzate e che riscuotono sempre più successo, dato che sono sempre più diffusi i ristoranti giapponesi in Italia.

Le origini del sushi risalgono al IV secolo, quando in diverse zone del Giappone era diffuso un particolare metodo di conservazione del pesce, che prima veniva eviscerato, salato e posto in mezzo al riso cotto, metodo che consentiva anche di conservarlo per molto tempo. Ma quando si doveva consumare bastava eliminare il riso e mangiare solamente il pesce, ed in seguito proprio partendo dalle diverse rielaborazioni nasce la ricetta del sushi tradizionale giapponese.

Sia il sushi che il sashimi sono l’emblema della cucina giapponese, il primo è composto da piccoli rotoli di riso accompagnati da pesce crudo e legati insieme da un’alga, esistono diverse varianti che differiscono tra loro per ingredienti e condimenti.

Il sashimi è semplicemente pesce crudo servito a fette sottilissime, solitamente salmone, tonno o sgombro. La preparazione del sushi è realmente meticolosa e segue rituali ben precisi, piatti che devono garantire la massima sicurezza dato che il consumo di pesce crudo è spesso legato a possibili rischi.

2) Futon

Ma le tradizioni del Giappone non si limitano esclusivamente alla cucina, sono diverse le tecniche di arredamento o i componenti di design dai quali è possibile trarre ispirazione, specie se ci si riferisce ad arredi realmente tradizionali giapponesi come il futon.

Fino al 794 d.C. i giapponesi dormivano su delle stuoie indipendentemente dal ceto sociale di appartenenza e chi poteva permetterselo aggiungeva diverse stuoie o cuscini per una maggiore comodità, tanto che col passare del tempo il cuscino arrivò a coprire l’intera stuoia in tutta la sua lunghezza, e propria tale tipologia di letto viene chiamato oggi futon.

Sia per esigenze di spazio che per caratteristica culturale in Giappone il letto viene posto a livello del pavimento, e subito riposto dopo aver dormito per lasciare maggiore spazio all’interno della stanza. Con il termine futon si indica l’insieme della biancheria utilizzata per dormire, composta da un piccolo materasso basso il shikibuton, il copriletto kakebuton, e il cuscino makura, oltre alle varie coperte.

3) Il Sakè

Sempre più apprezzata in occidente, il Sakè è una bevanda tradizionale giapponese ricavata tramite un processo di fermentazione del riso. Bevanda che può essere bevuta sia durante la stagione invernale che estiva, da sorseggiare a temperatura ambiente o freddo utilizzando le tradizionali tazzine di ceramiche o terracotta.

Il principale ingrediente per la produzione di Sakè è il riso che insieme all’acqua e ad una particolare tipologia di muffa chiamata koji-kin, con l’aggiunta di un lievito, il kobo è possibile creare la deliziosa bevanda alcolica giapponese. La muffa unita alla presenza del lievito attiva un doppio processo di fermentazione, grazie alla quale il Sakè riesce a raggiungere una gradazione alcolica tra i 13 e i 16 gradi, caratteristica che dipende anche dalla varietà di Sakè.

4) e 5) Anime e manga tradizionali giapponesi

Sia gli anime che i manga sono sicuramente uno dei prodotti culturali appartenenti alla tradizione giapponese più esportati nel mondo, e sicuramente rappresentano anche i prodotti più redditizi. Un errore comune è scambiare gli anime con i manga (qui su giochigiapponesi.com trovi un elenco dei migliori anime di tutti i tempi). Mentre il termine anime deriva dalla parola inglese animation ovvero animazione (i classici cartoni animati) che in Giappone viene intesa in ogni sua forma, il manga invece sarebbe il fumetto cartaceo.

Il Giappone ha creato una vera e propria cultura delle storie narrate tramite disegni. Manga è il termine che in giapponese significa “immagini casuali”, ma che viene utilizzato principalmente per indicare il fumetto nipponico. Vignette che a differenza della tradizione Occidentale dove i fumetti sono legati all’età infantile, in Giappone i manga sono per tutte le fasce d’età, dai fumetti per bambini, ai polizieschi, agli erotici, romantici o addirittura politici.

I fumetti giapponesi sviluppano temi completamente svariati tra loro, dalla vita scolastica, al lavoro, o anche questioni sociali, ecco perché facilmente leggibili da qualsiasi fascia d’età. Lo sviluppo degli anime ha seguito una forma d’arte che negli anni è diventata sempre più evoluta e perfezionata, storie che sono divenute sempre più raffinate e che sviluppano tematiche sia per bambini che per adulti.

I pionieri degli anime iniziarono a sperimentare con i primi esempi di animazione ad inizio 900, ma la globalizzazione del XX e XXI secolo ha introdotto in maniera piuttosto prepotente una serie di personaggi provenienti dal Giappone. E dopo un periodo legato alla diffusione negli anni ’70 degli anime giapponesi fino ai primi degli anni 2000 con l’esplosione dei manga, oggi la japan mania è riuscita a conquistare realmente il pubblico di tutto il mondo, basta pensare che in ogni angolo del mondo vengono organizzate manifestazioni ed eventi per celebrare gli anime e i manga giapponesi.