Agenzie di recupero crediti: cosa sono, come operano ed entro quali limiti

Si parla di agenzie di recupero crediti per indicare delle società che per conto di terzi, tentano in via stragiudiziale di recuperare il credito vantato dal mandante nei riguardi di una qualunque persona. Più semplicemente quindi gestiscono pacchetti di crediti in sofferenza, nel senso di non pagati e non onorati. Quelli che poc’anzi abbiamo descritto come mandanti di solito sono banche, finanziarie e grandi società telefoniche.

Volendo ridurre ai minimi termini l’attività di queste agenzie, esse sollecitano con insistenza il debitore con telefonate, lettere di messa in mora e visite esattoriali, al fine di fargli estinguere il debito venutosi a creare con l’ente creditizio. Con la consulenza della società gestione crediti Rinaldo Vaira, vediamo quindi più nel dettaglio come operano queste agenzie di recupero crediti, ed entro quali limiti possono esperire la propria attività.

Come operano le società di recupero crediti

Atteso che, possono esercitare l’attività di recupero crediti tutte quelle agenzie che hanno ottenuto un mandato dagli enti creditizi (come le banche, le finanziarie o le società di servizi), come realmente opera un addetto al recupero del credito?

Tutto quello che serve è partire dalla definizione stessa di recupero credito. Una società occupata nel settore viene chiamata in causa quando necessita riscuotere un credito non pagato sa un qualunque soggetto. Dal momento che i debitori sono sempre di più, e le grandi società non riescono da sole a gestire la mole di crediti vantati nei riguardi di terzi, si avvalgono di queste agenzie, le quali, attraverso un mandato, agiscono in nome e per conto del creditore.

Affinché sia legittima e dovuta un’attività di recupero crediti, l’agenzia che se ne occupa deve avere il massimo rispetto per il debitore. Il che significa riconoscere la sua dignità personale, la sua privacy e agire secondo i dettami di legge.

Trattandosi comunque di società private, è sempre bene tenere a mente che qualunque azione svolta da un collaboratore di queste agenzie non può essere considerata alla stregua di quella di un pubblico ufficiale. O meglio, le loro azioni non comportano conseguenze legali, come invece può accadere (e accade) con gli ufficiali giudiziari.

Il guadagno delle agenzie di recupero crediti

Dal punto di vista del guadagno, il meccanismo per queste agenzie è piuttosto semplice. Di solito lavorano a provvigione, ovvero riescono ad incassare la loro percentuale nel momento in cui garantiscono alla società mandante la riscossione di un credito.

È per questo motivo che gli operatori cercano dunque, anche con una forte determinazione, di risolvere la questione, prospettando al debitore le diverse opzioni a cui può ancorarsi per saldare il proprio debito e liberarsi dunque della posizione insolvente.

Nel momento in cui la società di recupero inizia a prendere contatto con il debitore deve sempre presentarsi e indicare dunque al suo interlocutore per conto di chi chiama e per quale credito non incassato. L’insolvente ha dunque diritto di sapere l’operatore con cui si sta interfacciando, il nome della società di recupero crediti e del creditore per il quale si sta tentando il recupero.

I limiti nel recupero crediti

Dal momento che si tratta di un settore molto complesso in cui operare, e in cui facilmente è possibile cadere nell’eccesso e nell’abuso della propria attività, spesso sono state sollevate questioni di natura giuridica sulla questione.

Per tale ragione, a fare chiarezza sul modo di operare e sui limiti delle agenzie di recupero crediti è stato il Garante per la Privacy, che ha redatto una vera e propria guida al cui interno sono indicati i principi e i vincoli ai quali chi svolge il recupero crediti deve uniformarsi, al fine di non ledere quelli che sono i diritti del debitore.

E come abbiamo avuto già modo di anticipare, l’operatore ha l’obbligo di rispettare la dignità personale del soggetto insolvente. Non possono mai essere messi in atto azioni e comportamenti che mettano a repentaglio la privacy del debitore, violando il suo diritto a tenere riservate le sue condizioni momentanee.

Il garante per la Privacy ha stabilito che  gli operatori del recupero credito non possono tentare l’approccio con il debitore recandosi a casa sua o sul posto di lavoro senza previo appuntamento.  Al contempo non possono in alcun modo usare minacce o atteggiamenti forti e violenti nei riguardi di debitore e familiari per convincerlo a pagare. Così come non possono minacciare di pignorare i beni di proprietà del debitore in assenza di pagamento.

Infine non possono divulgare informazioni sul conto del debitore e sulla sua posizione debitoria a soggetti non coinvolti nella questione. Al contempo devono mantenere un comportamento professionale ed amichevole, proponendo alternative valide non strade cieche che possano peggiorare la posizione insolvente.

Le agenzie di recupero crediti non possono avere contatti non autorizzati con minori di 18 anni. Se telefonano, devono avere il numero in chiaro (non si possono fare telefonate anonime) per dare contezza al debitore di quanto stia accadendo e permettendogli così di poter richiamare per ogni eventuale delucidazione.