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Messa a disposizione: cos’è e come funziona

 

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Per muovere i primi passi verso l’insegnamento, molti docenti e aspiranti tali utilizzano lo strumento della domanda di messa a disposizione per rendere disponibile la propria partecipazione come supplente scolastico e non solo,  in tutte le scuole italiane.

Per poter inviare la suddetta domanda non occorre essere abilitati all’insegnamento e né essere iscritti alla graduatoria, ma chiunque può farla purché abbia in possesso una laurea magistrale o un diploma di scuola superiore per gli insegnamenti tecnico pratici.

Tuttavia c’è da fare una piccola considerazione: la scuola ricorre a tale strumento nel momento in cui durante le operazioni normali di scorrimento non abbia riscontrato la figura che meglio soddisfa le proprie esigenze, per cui ricorrerà a tale misura extra-procedurale in un secondo momento.

E’ molto importante sottolineare che la MAD non rappresenta un’iscrizione alle graduatorie di Istituto, ma è semplicemente una domanda che può essere fatta per qualsiasi scuola a dir si voglia. La scuola dunque, riceve il modulo  e all’occorrenza contatterà il candidato se rispecchia il profilo prescelto.

 

 

Chi può fare la domanda di messa a disposizione?

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Non sussistono dei requisiti essenziali per presentare la domanda, se non la laurea o il diploma. Ovviamente ci si può candidare solo per quegli insegnamenti a cui il proprio titolo di studio da accesso.

Per verificare dunque, la materia che si può insegnare basta collegarsi al sito MIUR e inserire il proprio titolo di studio.

Una volta effettuata la verifica è possibile candidarsi come supplente, o in alternativa come personale ATA. In pratica, le scuole non hanno bisogno solamente di insegnanti ma anche di persone che lavorano per conto dell’istituto come ad esempio, assistente amministrativo, assistente tecnico, collaboratore scolastico. Quindi chiunque abbia in mano il titolo di studio precedentemente illustrato, può tranquillamente preparare la domanda e inviarla all’Istituto che meglio preferisce sia pubblico che privato.

Pur essendo laureato ma non si ha a disposizione l’abilitazione, si può ugualmente inviare la MAD come illustrato in precedenza. In questo caso però, non si potranno ricevere supplenze per un anno intero, ma soltanto per brevi periodi.

Naturalmente per poter avere una percentuale maggiore nell’essere chiamati, occorre inoltrare diverse domande  a tante scuole.

Se in qualche struttura non si vuole dare la propria disponibilità a priori, è chiaro che è meglio evitare di inviare la MAD.

Un piccolo consiglio: oltre ad indirizzarla alle grandi scuole è utile cercare anche delle strutture più piccole e di conseguenza meno conosciute. Così facendo la probabilità di essere contattati è piuttosto alta.

 

Quando inviare la MAD?

La domanda può essere spedita in qualsiasi periodo dell’anno, tuttavia il periodo migliore è tra luglio e agosto perché è proprio in questi mesi che le scuole si riuniscono per discutere in merito all’organizzazione del prossimo anno scolastico.

E’ in questo momento che consultano sia le graduatorie e nell’eventualità anche le MAD.

 

 

Come si può inviare la domanda?

Per l’invio della domanda, la procedura è piuttosto semplice, in quanto si può fare come meglio si crede. Gli strumenti a disposizione sono i seguenti:

  • Per posta via raccomandata:  anche se c’è da dire che in questo caso se l’intenzione è di inviare più Mad possibili, il costo non sarebbe del tutto indifferente;

  • A mano nelle segreterie delle varie scuole;

  • Tramite email o PEC: la posta elettronica certificata (pec) è il mezzo più sicuro per poter essere presi in considerazione dalle scuole, mentre inviare la stessa Mad a più scuole con un’unica mail non è assolutamente consigliabile.

 

Come scrivere  la domanda di messa a disposizione?

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Solitamente nella domanda di messa a disposizione occorre inserire le seguenti informazioni:

  • Dati anagrafici;

  • Le proprie esperienze nel settore dell’istruzione.

 

Ma per poter catturare immediatamente l’attenzione della scuola è importante indicare nella lettera le classi di concorso che meglio si aspirarano con il proprio titolo di studio.

Per completare il profilo personale è doveroso altresì allegare il proprio curriculum vitae (informazioni esaustive le trovi su come presentare la domanda le trovi su voglioinsegnare.it).

Ma un piccolo dettaglio che di certo non potrà passare inosservato è che occorre cercare di mostrare un interesse concreto verso quell’istituto quindi scrivere in due righe semplici come la domanda sia stata pensata proprio per quella struttura specifica. Di sicuro questo piccolo particolare sarà molto apprezzato.